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Vitamina B12, la regina del castello

Vitamina B12, la regina del castello

Aggiornato il 06 lug 2023

Lo sapevi che la vitamina B12 per essere efficace deve necessariamente vivere nel suo “castello”? Beata lei, dirai! E che in natura può essere prodotta solo da batteri, funghi e alghe? Che principessa anomala, oserei dire. Ma cominciamo dall’inizio.

La vitamina B12, detta anche cianocobalamina, è fondamentale per la nostra salute e interviene in tantissime funzioni essenziali: la sintesi delle proteine e del DNA, il metabolismo dei grassi, la struttura del sistema nervoso e in particolare dei nervi, la formazione dei globuli rossi, il sistema immunitario e la fertilità.

Ma come fa la vitamina B12 ad arrivare nelle sedi opportune all’interno del nostro corpo per svolgere queste funzioni così diverse tra loro? Affinché la vitamina B12 possa essere assorbita dall’organismo umano, le cellule parietali dello stomaco devono produrre il cosiddetto Fattore Intrinseco di Castle. Ecco qui il castello fondamentale per la nostra principessa! Se non si trova nel castello, legata ad esso, la vitamina B12 non può passare nel sangue né essere trasportata alle varie sedi dove svolge le sue funzioni.

Se il Fattore Intrinseco è scarso o assente, la vitamina B12 non può essere assorbita a livello intestinale, così si svilupperanno uno o alcuni dei sintomi tipici della carenza di B12: stanchezza, formicolii, torpore ai piedi, sensazione di confusione mentale, anemia, diarrea, anomalie neurologiche e aumento dei livelli di omocisteina riscontrati dagli esami del sangue, oltre al caratteristico aspetto della lingua che, se la carenza è importante, appare gonfia, lucida, arrossata e con fessurazioni o ulcerazioni.

Per produrre il Fattore Intrinseco di Castle è fondamentale che le cellule parietali dello stomaco siano in buona salute. Per questo un corretto funzionamento di tutti i processi in cui la B12 è coinvolta passa necessariamente per la salute dello stomaco. Ci sono delle condizioni in cui lo stomaco non è al top e quindi la vitamina B12 viene a mancare o a essere presente in quantità troppo scarse, come ad esempio:
- in caso di anemia perniciosa, una malattia autoimmune in cui le cellule parietali non sono in grado di produrre il Fattore Intrinseco di Castle
- in caso di gastrite atrofica (dovuta per esempio a gastrite cronica o a Helicobacter pylori), bypass gastrici o resezioni gastriche, in seguito alle quali le cellule parietali diminuiscono di numero o efficienza e non sono più in grado di produrre sufficiente Fattore Intrinseco.
- in caso di assunzione incontrollata di determinati farmaci, tra cui antiacidi e protettori dello stomaco (tra i più venduti in farmacia, quelli il cui nome termina per “–prazolo”), che andrebbero assunti solo in determinati casi specifici e seguendo una precisa terapia sotto controllo medico. I protettori dello stomaco limitano la produzione di Fattore Intrinseco di Castle e quindi potrebbero far sì che la vitamina B12 non venga assorbita come dovrebbe.

Come aiutare quindi il nostro organismo a sviluppare il miglior “castello” possibile per la principessa B12 e a farla sentire benvenuta, in modo che decida di rimanere il più possibile e svolga le sue funzioni?
Attraverso una buona depurazione del fegato (in cui sono presenti le scorte di vitamina B12) e dell’intestino (dove avviene il suo assorbimento e dove la flora batterica in salute può produrne una discreta quantità), evitando di assumere antiacidi e protettori gastrici in modo incontrollato o ancor peggio immotivato, occupandoci giornalmente della salute del nostro stomaco e del nostro intestino.

E poi ovviamente con un’alimentazione equilibrata che comprenda fonti di vitamina B12. Quali sono le fonti alimentari principali?

1. Alimenti di origine animale, come ad esempio la carne (soprattutto se rossa, soprattutto se si mangia il fegato dove vi sono le scorte maggiori), pesci e molluschi, uova e formaggi. Tuttavia le concentrazioni non sono molto elevate e sono dovute esclusivamente alla naturale contaminazione batterica. Le concentrazioni rasentano lo zero se gli animali provengono da allevamenti intensivi, dove però la vitamina B12 sintetizzata chimicamente talvolta viene inserita all’interno dei mangimi.

2. Alimenti vegetali come funghi (tra cui lo Shiitake), alghe e microalghe, prezzemolo, cime di rapa. Tuttavia, ci sono ancora molti dubbi sulla biodisponibilità della vitamina B12 da fonti vegetali. L’unico alimento in cui la biodisponibilità di B12 sembrerebbe buona è l’alga Clorella, la cui assunzione o integrazione va comunque valutata con uno specialista.

3. Cibi fermentati, come il lievito di birra, il tempeh, il kombucha, il kimchi e tutte le verdure fermentate. Ne parlo anche in Alla scoperta degli alimenti fermentati.

4. Alimenti fortificati con aggiunta di vitamina B12 sintetizzata chimicamente, come cereali addizionati, legumi addizionati, bevande vegetali addizionate.

Per quanto riguarda l’integrazione, si possono trovare svariati integratori in compresse o in forma liquida, oppure compresse sublinguali o iniezioni. Le seconde vanno preferite in assenza di Fattore Intrinseco di Castle o compromissione della mucosa dello stomaco, perché permettono alla vitamina B12 di passare direttamente in circolo evitando stomaco e intestino e tutte le problematiche connesse all’assorbimento della vitamina stessa.
L’integrazione di vitamina B12 va comunque studiata da uno specialista e assunta solitamente a cicli, a meno di patologie come l’anemia perniciosa.
Per evitare che la flora batterica si abitui alla somministrazione e cessi totalmente di produrne, si consigliano solitamente cicli di 1-2 mesi, magari in concomitanza con periodi di particolare stress, seguiti da uno stop di almeno un mese.

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