Aggiornato il 29 dic 2025
Prima di iniziare un percorso che comprenda anche dei Funghi Medicinali, è consigliabile preparare l'organismo, o meglio, gli epatociti, ovvero le cellule del fegato.
Ma tu lo fai sempre?, mi chiederete. No, non sempre.
A volte, quando c'è una certa urgenza, associo al fungo altri rimedi che al contempo aiutino gli epatociti a gestirlo. Però, se stiamo valutando di iniziare un percorso a scopo preventivo, è sempre consigliato fare prima una fase di preparazione e solo dopo iniziare ad assumere il fungo.
Ma allora come prepararsi ad assumere Funghi Medicinali?
Per comprenderne il senso, dobbiamo vedere come funziona un epatocita.
Il lavoro dell'epatocita si può suddividere in quattro fasi:
1) nella prima le cellule di Kupfer filtrano il sangue, concentrando così le tossine all'interno dell'epatocita
2) nella seconda i citocromi svolgono una prima fase di detossificazione, in cui le tossine vengono modificate e risultano in un primo momento più aggressive
3) proprio per questo, segue una seconda fase, dett di coniugazione, in cui le tossine modificate vengono definitivamente inattivate
4) infine, nella quarta e ultima fase del ciclo di lavoro degli epatociti, le tossine inattive vengono eliminate attraverso la bile (quelle lipofile) o le urine (quelle idrofile)
Dove agiscono i Funghi Medicinali?
I Funghi Medicinali hanno ognuno dei bersagli e delle funzioni ben specifiche, ma alcune loro azioni sono comuni a tutti i funghi, ovvero la funzione detossificante e quella di potenziamento immunitario.
Per quanto riguarda la prima, i funghi agiscono a livello dell'epatocita potenziando il lavoro delle cellule di Kupfer (fase 1), portando quindi a una maggiore filtrazione e quindi a un maggiore accumulo delle tossine all'interno delle cellule.
Per questo, in persone con una fase di detossificazione (fase 2) piuttosto lenta, potrebbero favorire l'accumulo di tossine aggressive negli epatociti - una sorta di intoppo - e creare inizialmente qualche effetto collaterale, quale per esempio sensazione di malessere generale discomfort intestinale.
Questi effetti tendono a sparire nel tempo, perché l'azione del fungo si svolge a livello epigenetico favorendo l'azione dei cromosomi sia nella fase di detossificazione (fase 2) sia in quella di coniugazione (fase 3). Infine, con il tempo, i funghi vanno anche a favorire l'azione di eliminazione attraverso le vie biliari, sostenendo anche la fase di eliminazione (fase 4).
Tuttavia in un primo momento, quando il meccanismo epigenetico non è stato ancora modificato, si potrebbe avvertire qualche disturbo.
Ecco perchè diventa molto importante, soprattutto in chi ha un meccanismo di detossificazione un po' rallentato, accertarsi di sostenere le fasi di filtrazione (fase 1) e detossificazione (fase 2), sia preventivamente sia nelle prime fasi dell'assunzione di Funghi Medicinali.
Come sostenere la Detossificaizone Epatica durante un Percorso Micoterapico?
Occorre agire con due tipologie di integratori:
1) modulatori
Sono delle molecole che sostengono l'azione del fegato nelle fasi I e II, attenuando i possibili effetti collaterali iniziali di nausea, diarrea e stanchezza. Possono essere assunti anche per esempio in menopausa o nei cambi di stagione, per favorire il lavoro del fegato.
Esempi: SAME (S-adenosilmetionina), NAC (N-acetilcisteina), zinco, silimarina, manganese, curcumina, vitamine del gruppo B, vitamina C.
Si trovano per esempio nell'integratore Epadx.
2) riequilibranti acido-base
Non occorre basificare senza criterio come sostengono in molti, ma mantenere i corretti livelli di pH nelle diverse aree del nostro organismo (pH 7.4 nel sangue, pH acido nello stomaco, ecc). Ristabilire l'equilibrio acido-base consiste nella pulizia della matrice in cui sono immerse tutte le nostre cellule, rimuovendo quele tossine infiammatorie che creano una situazione di infiammazione cronica di basso grado.
Io consiglio di farlo con citrati alcalini di magnesio e potassio, per esempio quelli contenuti in Alkaloximed.
Quali funghi medicinali assumere?
I funghi medicinali sono chelanti, ovvero estraggono tossine dallk'ambiente in cui si trovano, che sia il terreno o il nostro organismo. Talvolta le trattengono, altre volte le utilizzano come nutrimento, altre le bioconvertono. Se si tratta di metalli pesanti o scorie radioattive, non riescono a convertirle, ma riescono a trattanerle.
E' importante perciò non solamente fare attenzione al loro riconoscimento se li raccogliamo in natura, ma anche dove crescono (che sia un bosco o una coltivazione). Nel caso degli integratori, è vitale rivolgersi a produttori altamente certificati, che rivolgono estrema attenzione al terreno in cui i funghi vengono coltivati. E' fondamentale quindi conoscere: il tipo di fungo, dove cresce e come viene processato per ottenere l'integratore.
Da Innesti ci rivolgiamo esclusivamente a produttori certificati di cui siamo certi:
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